Peter pan non è un film per bambini
Da bambino adoravo i classici Disney, li ho visti tutti almeno un paio di volte.
Li guardavo con la semplicità tipica dell'infanzia, ignaro delle lezioni che queste storie mi stavano trasmettendo in modo totalmente inconscio.
A 23 anni ho rivisto "Peter Pan".
Volevo trascorrere una serata rilassante ma il film è riuscito a catturarmi a tal punto che non ho potuto smettere di pensare agli spunti di riflessione che stava insinuando nella mia mente, tanto che ora potrei tranquillamente classificare questo racconto come più profondo di molti altri film “per adulti”.
"Peter Pan" non è una semplice favola per bambini, ma un ricco intreccio di metafore e insegnamenti.
Attraverso le sue avventure fantastiche, ci invita a riflettere su temi universali come la mortalità, l'amore, il perdono e la crescita, offrendo spunti preziosi per spettatori di ogni età.
La prima lezione che ho colto, forse la più ovvia, si riassume nel concetto del percorso di crescita che porta alla maturazione.
Il viaggio di Wendy, Michele e John inizia con un volo, uno slancio che dalla sicurezza di casa porta all'Isola che non c'è, per poi tornare dopo mille peripezie con una nuova consapevolezza.
Come considerare questo se non la perfetta metafora del percorso di maturazione degli adolescenti verso l'età adulta?
Lo so, questo è quello che tutti traggono dal film, ma non tutte le mie riflessioni sono così scontate.
Un aspetto fondamentale per me, è stato il modo in cui vengono trattate due tematiche universali.
Il primo tema è quello l'amore: ho sempre percepito tra Peter Pan e Wendy sorta di relazione platonica. Nel film non sono presenti momenti di intimità tra loro, ma essendo i protagonisti principali era per me sottinteso un sottile pizzico d’amore tra i due.
Ad oggi, sono costretto a ricredermi in quanto la vera storia d'amore che racconta il film è quella tra Peter Pan e Trilli.
Trilli dimostra un profondo amore per Peter Pan ma purtroppo, non essendo ricambiata, inquina il suo sentimento con i toni amari della gelosia quando Peter incontra Wendy.
Da quel momento, il suo comportamento porta ad una serie di atti distruttivi:
Prima cerca di far uccidere Wendy dai bambini sperduti, poi rivela a Capitan Uncino la tana di Peter Pan, mettendo in pericolo la vita di quest'ultimo e di chi gli sta intorno.
Il vero atto d'amore di Trilli verso Peter si manifesta quando scopre i piani di Capitan Uncino e, liberatasi dalla sua prigionia (Capitan Uncino l’aveva rinchiusa in una lanterna), vola da Peter per avvertirlo della trappola (la bomba che Capitan Uncino aveva mascherato sottoforma di regalo), mettendo a repentaglio la propria vita.
La morale di questo episodio ci insegna che la gelosia è un atto di violento che danneggia la vita dell'amato e delle persone care, mentre l'amore è un atto di offerta che porta valore nella vita propria e altrui, indipendentemente dal fatto che esso venga ricambiato o meno.
Il secondo tema fondamentale che emerge dal film è quello della morte, rappresentata dal coccodrillo Tic Tac, il cui ticchettio ricorda incessantemente la sua presenza.
Come Capitan Uncino si trova a dover costantemente fare i conti con Tic Tac, anche noi dobbiamo convivere con l'idea della nostra mortalità.
Questo pensiero bussa alla porta della nostra coscienza più o meno regolarmente nel corso degli anni; se non sapremo accoglierlo con serenità, finiremo come Capitan Uncino, vivendo nel costante terrore.
Dal momento che l’abbiamo chiamato sul banco degli imputati, soffermiamoci sul personaggio di Capitan Uncino.
Il villain della storia basa la sua esistenza sul risentimento e la vendetta, ammonendoci su quanto una vita spesa all’inseguimento di questi valori sia davvero miserabile.
Capitan Uncino non riesce a perdonare Peter Pan per avergli tagliato la mano e, sebbene si possa comprendere la difficoltà nel perdonare un simile atto, la sua vita è intrisa di un rancore che lo spinge a una costante ricerca di vendetta, rendendola il suo unico senso di autorealizzazione.
Chiunque si comporti come Capitan Uncino si ritroverà bloccato dal proprio risentimento e dalla sete di vendetta, incapace di godersi pienamente la vita, poiché la sua ricerca di felicità non è interiore ma esteriore, orientata verso la distruzione dell'altro.
Merita una menzione particolare anche il padre di Wendy quando, nel finale, vede dalla finestra di casa la nave con a bordo Peter e i bambini sperduti, rivelando di non aver completamente abbandonato la sua anima infantile.
Qui si cela il vero messaggio di Peter Pan: la vita ci porta inevitabilmente a crescere e diventare adulti, ma il segreto sta nel saper maturare assumendosi le proprie responsabilità senza mai perdere del tutto la leggerezza e le virtù coltivate in gioventù.